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Santo Graal e Immortalità

Il successo dei film e dei libri che trattano questo soggetto è dovuto al fatto che, se di mito si tratta deve contenere una parte di verità. L’essere spirituale, è naturalmente attratto dalla verità, persino l’ateo materialista, in quanto egli stesso è un essere spirituale. Negare l’essenza di qualcosa, persino la propria, non ne cambia la natura, semmai solo il comportamento.

Ma cos’è questo Graal? Come ogni soggetto che crea una cospicua audience e alza gli indici di ascolto, Il Graal spesso compare nei palinsesti e i conduttori delle varie trasmissioni sui Misteri, Dossiers, Segreti, XXXFiles, ecc. ci invitano a non perdere la trasmissione, perché alla fine ci riveleranno il segreto del Graal.

Che stiano mentendo spudoratamente è verificabile nel momento esatto in cui fanno gli annunci acchiappa-audience, perché se è vero che hanno il segreto del Graal da rivelare, si suppone che l’abbiano trovato, e chi non ne approfitterebbe per berne un goccetto dal sacro calice, ammesso che di calice si tratti?

Il Graal trasformerebbe ognuno di loro in Superuomo o Uomo-Dio o in un vero Dio, e non starebbero davanti alla telecamera a mendicare presenze per alzare gli indici d’ascolto, ragione per giustificare l’alto prezzo degli inserti pubblicitari ai loro inserzionisti. Avrebbero ben altro da fare.

Quelle trasmissioni sono comunque entusiasmanti, perché attivano le nostre reminiscenze, I passati periodi delle crociate, quando, membri dei vari ordini cavallereschi, si correva a cavallo con il pettorale bianco e la vistosa croce rossa, e altre meravigliose avventure in cui la morte era resa irrilevante dagli ideali.

E allora vai! con l’Ultima Cena, Giuseppe d’Arimatea. la Setta degli Assassini, i Templari, Zarathustra, il castello di Montségur, i Manichei, i Catari, gli Albigesi, Glastonbury, i Cavalieri Teutonici, la Sacra Sindone, Re Artù, Parsifal, Rennes-le-Château, l’abbé Saunière, i Merovingi, il Priorato di Sion e molto altro ancora.

Poi su cosa sia il Graal gli esperti studiosi si sbizzarriscono, il Graal non è un calice, è una lancia, un piatto, un …. e la trasmissione conclude riferendo ciò che il Santo Graal non è, e indicando il luogo dove non è. E’ un mito, assicura il conduttore e lascia lo spazio alla regia per lo spot della pastiglia per il mal di testa.

Cosa spinge le persone a leggere libri o vedere film che trattano questo argomento?

E’ la ricerca dell’immortalità. L’essere umano non vorrebbe mai morire quando è nel pieno delle sue forze e inizia a temere la morte quando si affaccia la malattia. L’immortalità è la soluzione.

La ricerca del Graal è la ricerca del grande potere, che si presume che dia al suo possessore, e della conseguente immortalità.

Ma questa ricerca è inutile, perché l’essere spirituale è di per sé immortale e quindi non può morire.

Ciò che muore è il suo corpo, e dopo che gli hanno fatto il funerale, l’essere che lo abitava va alla sala parto del più vicino ospedale a prendersene uno nuovo e ritorna in questo mondo per continuare quello che stava facendo.

Ha cambiato vestito, quello vecchio era logoro e ne ha comprato uno nuovo, solo che si è dimenticato subito del vecchio e pensa che sia il primo cappotto che abbia mai avuto e che non ne potrà averne altri.

Quindi se il Graal potesse dare l’immortalità, sarebbe inutile, perché quella già ce l’hai.

La vita attuale con un corpo, un nome, un cognome e un codice fiscale, non è che un microscopico segmento di ciò che sei. Per fare un paragone, sei come il creatore di un universo che a seguito di un’amnesia non ricorda più nulla di sé e sta cercando degli avanzi nei cestini fuori dal Macdonald’s per non morire di fame. E questo vale anche per un vero barbone.

Il Graal, è la conoscenza che ti permette di riacquistare la consapevolezza. Quella consapevolezza che ti permette di ricordare tutti i cappotti che hai cambiato fin dal primo momento in cui sei venuto in questo universo.

Viene ovvio pensare che anche il potere di chi ha tale consapevolezza sarà proporzionale alla quantità di sé “recuperato”.

Ora immagina cosa significherebbe continuare ad esistere vita dopo vita mantenendo il ricordo di sé.

Sarebbe già un bel passo, ma potresti annoiarti dovendo passare attraverso il ripetersi del ciclo di nascita, crescita, maturità, vecchiaia e morte dei corpi.

Potresti decidere di non reincarnarti e rimanere nel mondo spirituale gioendo in eterna contemplazione di te stesso, ma dopo un po’ potresti annoiarti anche lì, e vorresti sapere cosa stanno facendo i tuoi amici quaggiù, e ritorneresti su questo curioso pianeta, che sarebbe bellissimo senza gli inquinamenti, le guerre e le soppressioni che lo attanagliano, per dire a loro di fare un po’ di ordine, così potremmo davvero divertirci.

Non prendermi sul serio, le cose non stanno esattamente così, non è possibile spiegare con le parole, la verità può essere conosciuta soltanto sperimentandola, quando raccontata si può coglierne solo un vago riflesso. In realtà il mondo materiale e quello spirituale si trovano nello stesso posto o in nessun posto, quella che esprimo è solo una imprecisa razionalizzazione comprensibile.

A questo punto ritornando fra gli esseri umani una volta acquisita la consapevolezza, la soluzione sarebbe quella di avere un corpo immortale, per non doversi sorbire il continuo ciclo di nascita e morte.

Un corpo immortale. Chissà se ci hai mai pensato, l’idea è eccitante, ma la si congeda con un rassegnato sorriso: “Eh….. sarebbe bello…” quasi dispiaciuti, ma non troppo, perché tanto sappiamo che è irrealizzabile, e se mai questo obiettivo facesse parte dei nostri fantasiosi sogni più reconditi, prendere sul serio una simile inattuabilità è pura pazzia. O no…?

Perché moriamo?

A causa della nostra identificazione con il corpo. Il corpo umano, come quello di ogni essere vivente sulla terra, ha un continuum di vita che segue un modello prestabilito dalla Natura.

Chi crede di essere un corpo, ne segue anche la sua sorte, salvo per poi ritrovarsi istupidito e sorpreso a guardare il proprio cadavere, e infine, inconsapevolmente, per ricomparire in un nuovo corpo, e i nuovi genitori gli daranno un nuovo nome.

Si potrebbe dire che l’essere eterno continua a creare la materia trasferendole la sua eternità. L’Universo materiale viene creato si espande e poi si distrugge, poi viene di nuovo ricreato e così via per l’eternità. Le leggi che si applicano all’intero Universo valgono anche per il microbo, entrambi sono costituiti dalle stesse particelle fondamentali, la diversità dei vari elementi dipende solo dalla differente disposizione degli atomi ed elettroni che li compongono.

La morte è solo apparente. Quando osserviamo un corpo vivo stiamo osservando una forma animata costituita da atomi e molecole in cui la Vita dirige le funzioni fisiologiche della forma o organismo al fine di farlo sopravvivere secondo un modello prestabilito. La morte di un corpo animato è la disgregazione delle cellule che lo compongono, fin nelle più piccole particelle fondamentali della materia e queste particelle non muoiono, al massimo possiamo parlare di trasformazione. E nemmeno muore l’essere che era alla guida di quel corpo prima che “morisse”.

Se gli esseri spirituali non si appropriassero, inconsapevolmente oppure no, dei corpi umani, la vita dell’uomo sarebbe simile a quella delle scimmie frugivore. Mangerebbe, farebbe nidi sugli alberi, si accoppierebbe, dormirebbe e scapperebbe velocemente per non farsi mangiare dagli animali da preda, e qualcuno farebbe comunque quella fine. Non sarebbe qui al computer.

Quando l’essere è inconsapevole, anche se possiede caratteristiche e qualità spirituali proprie, seppure in maggior o minor misura dormienti, prende possesso di un corpo, si identifica e crede di essere quel corpo, trasferisce comunque quella parte delle sue qualità che sono manifeste a quel corpo, e le userà per conseguire al meglio possibile gli scopi del corpo, dandogli una casa invece di un nido, quello che crede sia il miglior cibo, il miglior sesso, ecc, portando avanti lo scopo della mera sopravvivenza del corpo. Vive la vita del corpo e per il corpo.

L’essere spirituale è dotato di autodeterminismo, o libero arbitrio, è in grado di prendere qualsiasi decisione voglia, limitato soltanto dalle sue proprie aberrazioni.

E’ quindi in grado di modificare il modello prestabilito dalla natura per il corpo umano, aggiungendo la sua intelligenza, senza la quale sarebbe solo un bel esemplare del regno animale, apportando però anche le sue personali aberrazioni.

Quando guardi un Leonardo da Vinci stai vedendo un essere spirituale che porta avanti i suoi scopi usando un corpo. Quando guardi una persona dedita alla cura del corpo per rendersi attraente al fine di essere ammirata, invidiata, ricercata, o semplicemente per avere approvazione, per trovare un compagno o una compagna, fare dei figli, vivere felici e contenti finché morte non vi separi, stai guardando un essere che, dimentico della propria vera natura, sta portando avanti gli scopi del corpo, ammesso che non sia consapevole della propria eternità e che non stia dandosi da fare per liberarsi da questa trappola che è l’universo materiale. Non è che tutti debbano essere dei Leonardo da Vinci, il punto qui è quali scopi uno sta portando avanti, i suoi o quelli del corpo?

Diventati consapevoli della propria eternità, e con questo s’intende, non la razionalizzazione tipica del filosofo teoretico, ma l’effettiva esperienza, con la conseguente ed evidente, visibile manifestazione della maggior quantità di sé “recuperato” nell’adesso, qui ed ora, volendo ovviare al noioso ciclo di nascita e morte e volendo continuare i propri scopi qui sulla terra, il prossimo passo sarebbe quello di conseguire l’immortalità fisica del corpo.

Occorre aggiungere che il corpo lasciato al suo modello prestabilito di esistenza vivrebbe esagerando cent’anni, con le dovute eccezioni.

L’essere spirituale può modificare questo schema e di fatto lo fa, di solito peggiorando la situazione alimentandolo con schifezze, seguendo stili di vita che lo portano agli eccessi e agli abusi, accorciandogli la vita, ma potrebbe fare il contrario.

Che non possa farlo vivere in eterno è solo perché lo dà per scontato. Da per scontato che debba morire. E quello che l’essere spirituale pensa con certezza che avverrà, avviene.

Credere che il proprio corpo possa vivere in eterno non è sufficiente, occorre del lavoro su di sé in direzione di un’evoluzione spirituale considerevole, perché il proprio pensiero diventi così efficace, altrimenti resta teoria irrealizzabile.

Alexis Carrel del Rockefeller Institute e Premio Nobel fu in grado di mantenere in vita per un tempo indefinito cellule di tessuti semplicemente fornendo ad esse il nutrimento e ripulendo dalle loro escrezioni tali tessuti. Le cellule crescevano e prosperavano fintanto che le loro evacuazioni venivano rimosse. Condizioni non igieniche procuravano una minore vitalità, deterioramento e morte.

Carrel mantenne in vita cellule embrionali di cuore di pollo per 29 anni, e cioè fino a quando l’esperimento fu deliberatamente sospeso (perché?) due anni dopo la morte di Carrel.

Lavorando su culture di cellule, aveva scoperto che queste continuavano a vivere senza mostrare segni di decadimento e ciò confermava la sua ipotesi che “L’invecchiamento e la morte sono solo fenomeni contingenti e non necessari”.

Carrel ha lasciato numerose pubblicazioni scientifiche ed un libro filosofico che ebbe grande successo, “L’uomo, questo sconosciuto” (1935).

Beh, te lo immagini un pollo di 34 anni? L’esperimento e stato fatto su alcune cellule, alimentandole correttamente e mantenendo pulito e sgombro l’ambiente cellulare, e sarebbero ancora vive se non avessero interrotto l’esperimento. Hanno dovuto ucciderle, lasciandole morire nei loro rifiuti fisiologici, non ripulendo il loro ambiente. E se le singole cellule possono continuare a vivere indefinitamente, questo vale per l’intero corpo, che è costituito appunto da singole cellule organizzate in una struttura o organismo, ripulendolo completamente e alimentandolo con il cibo corretto e mantenendolo puro, libero da rifiuti.

Il Santo Graal tanto cercato è la Conoscenza per conseguire la Consapevolezza. In sé non da alcun potere a chi lo possiede. Hai già tutti questi poteri. La Vera Conoscenza indica la strada per liberare la mente da tutto quanto impedisce che tu possa manifestarli.

Naturalmente purificare il corpo non è sufficiente per ottenere l’immortalità perché si potrebbe avere un corpo perfetto, ma lo scopo nativo dell’essere spirituale, deve essere a lui conosciuto e libero da altre intenzioni dispersive, altrimenti anche una tegola che cade da un tetto a seguito di una scossa di assestamento, potrebbe cadere sulla testa ponendo fine all’agognata immortalità.

E adesso un po’ di storia (poca ed inedita)

Questa conoscenza, che alimenta la ricerca del Graal anche ai giorni nostri è stata rinvenuta dai crociati in medio oriente. I crociati, a partire dalla prima crociata del 1095, erano dei fanatici esaltati da un malcompreso senso religioso, allettati dalla possibilità di tornare ricchi dopo aver razziato i tesori, l’oro e le pietre preziose dei pagani. Erano più delle armate brancaleone, ma senza ideali, per lo meno Brancaleone li aveva, che cavalieri.

Intorno all’anno 1100 anche dei nobili iniziarono a partecipare con milizie organizzate per dare lustro al loro casato e fra questi Hugues de Payns ed altri otto cavalieri . Erano colti e non accecati dal fanatismo, aperti alle diverse culture e durante la loro permanenza in Terra Santa furono ospitati in un monastero dove incontrarono monaci dallo sguardo limpido e consapevole, ben diverso da quello accecato dall’odio dei crociati convinti di combattere contro le milizie del diavolo.

Disposti ad ascoltare il loro pensiero, furono pervasi dalla forte, inequivocabile atmosfera spirituale che pervadeva il luogo e chiesero di essere iniziati alla loro conoscenza. Il loro stile di vita era alquanto parco, sobrio e frugale (non a caso frugale deriva da frutta) e Hugues de Payns e gli altri cavalieri lo adottarono, passando attraverso la purificazione del loro corpo e apprendendo la conoscenza inalterata che in quel luogo veniva messa in pratica. Appresero anche che quella conoscenza era anteriore al cristianesimo.

Il loro cibo era “Ogni frutto degli alberi e tutte le erbe a foglia verde”.

Nel 1118 Hugues de Payns fonda l’Ordine dei Templari. Le origini non sono molto chiare, a causa del silenzio imposto ai membri dell’Ordine. passarono 20 anni prima che il papa Innocenzo II riconoscesse ufficialmente l’ordine, dopo una serie di verifiche per accertare che quell’ordine cavalleresco fosse davvero anche monastico. Il fatto che non si sappia molto delle pratiche spirituali dei Templari è dovuto al fatto che Hugues de Payns comprese che la Chiesa non avrebbe mai permesso di esistere a un ordine che seguisse una pratica spirituale che non includesse la preghiera e che non affermasse che il destino di ogni uomo è nelle mani di Dio, tanto meno avrebbe accettato la pratica di insegnamenti anteriori al cristianesimo e quindi saggiamente tenne la bocca chiusa.

Gli inviati del papato furono costretti a levatacce all’alba per assistere assonnati ai momenti di preghiera in cappella, al termine dei quali i Templari si dedicavano alle loro attività. Questo fervore convinse infine gli inviati che l’atmosfera spirituale che si respirava presso i templari era dovuta al fatto che non vedevano l’ora di alzarsi per andare a pregare e Innocenzo II riconobbe compiaciuto l’ordine.

Ma quando il potere e la determinazione dei Templari crebbe a dismisura, il loro sguardo fermo e penetrante, così diverso da quello irriflessivo del bigotto istupidito dai dogmi, fu chiaro alla Chiesa di trovarsi di fronte ad esseri indomabili, indipendenti e non controllabili e temendo che il loro carisma avrebbe avuto il sopravvento sulle urla dei predicatori allucinati di piazza, impiegò tutte le sue forze e quelle dei suoi alleati per annientarli.

La forte personalità e l’attitudine al comando dei Templari fece sospettare che il loro potere derivasse da qualcosa che essi possedevano, qualcosa di sacro che avevano trovato in Terra Santa, una reliquia dai poteri magici e qualcuno inizio a dire che era il calice dell’ultima cena, un altro la lancia di Longino, e tutto quant’altro è oggi oggetto della ricerca del Graal.

I Catari subirono lo stesso destino.

E’ interessante notare l’importanza della dieta per questi gruppi spirituali, per cui il corpo era il veicolo tramite il quale si manifestava il potere spirituale e perché questo succedesse doveva essere puro.

Il fascino esercitato dalla chiesa catara fu molto forte, e questo per il rigore morale che la distingueva dalla Chiesa cattolica, composta da uomini molto spesso mediocri e corrotti.

Si ritiene che anche i Catari possedessero il Graal e che fossero in contatto con i Templari.

l loro cibo era “Ogni frutto degli alberi e tutte le erbe a foglia verde”.

Questo è un estratto dai rotoli del Mar Morto:

Dio predisse a Noè: “Verrà un giorno che ogni creatura che si muove sarà alimento per la vostra prole, mentre ho dato a te solo la frutta dolce e le erbe verdi, per le quali la gente non avrà molto appetito perché i loro gusti saranno pervertiti da ogni genere di carne, uova, formaggi, dolci, alimenti proibiti e saranno così puniti alla loro tavola lussuriosa.”

E Arnold Ehret nel suo libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco”:

“In Palestina restammo parecchi mesi, studiando i costumi locali e la storia delle condizioni passate, con il risultato che la mia concezione del vero significato dei vangeli del Vecchio Testamento cambiò radicalmente. Imparai che la vita di Cristo e gli insegnamenti erano in completa attinenza con le leggi naturali, ora ben note, che gli procurarono un’intelligenza e una salute superiore, ma quando furono scritti circa 150 anni dopo furono colorati da forme di espressione orientali e metafore e di incompleta conoscenza dei fenomeni naturali. Ciò che era meraviglioso fu considerato miracoloso. “

E in un altro passo del libro:

IL SISTEMA DI GUARIGIONE CON LA DIETA SENZA MUCO, si oppone diametralmente alla causa della malattia, ovvero i cibi che formano muco: una dieta senza muco a base di frutta e verdure a foglia verde, considerata fuori moda dai tempi di Mosè, grande dietologo ed esperto di digiuno.

Se stai cercando il Graal, non devi cercare calici, lance o ampolle sigillate contenenti il sangue di Gesù Cristo. Non è un oggetto materiale, ma vera conoscenza che porta alla consapevolezza del sé, o meglio dell’intero sé, e l’accento qui è che deve essere sperimentabile. Se non è sperimentabile e non produce “effetti speciali” ma si presta solo a vivaci discussioni fra eruditi, dall’aspetto malaticcio, è solo ciarpame intellettuale.

Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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