Perché le stragi? Le armi non c’entrano.

Le stragi che i media mettono nel nostro piatto durante il pasto di mezzogiorno danno lo spunto per fare un’analisi dei fattori coinvolti. Questa analisi riguarda situazioni che si ripresentano con sempre maggiore frequenza negli Stati Uniti. Dobbiamo comunque prevedere che se non vengono risolte alla radice ce le ritroveremo nel nostro paese, per quanto già non ne sia comunque esente.

Di quei mariti e mogli, conviventi e fidanzati nostrani che ammazzano i figli, i genitori, il coniuge o l’intera famiglia, si sente dire spesso che erano depressi, che avevano una turba mentale di un tipo o di un altro, o che erano in cura per problemi psichici. Leggi questo mio vecchi articolo, i dati andrebbero aggiornati, ma è sempre più difficile stare al passo: Le stragi famigliari

Essere in cura per problemi psichici significa che si stanno prendendo degli psicofarmaci.

Ma i media non lo dicono, né dicono cosa prendevano, che marca, che tipo di farmaco. Motivi di privacy? Etica e segreto professionale? No, stanne certo.

Che c’entra tutto questo con una persona che all’improvviso, come se fosse scattato un interruttore …. click … si arma fino all’inverosimile e inizia ad ammazzare chiunque gli capiti a tiro?

I media ci istruiscono a come reagire in maniera prevedibile e a come dobbiamo esattamente sentirci in merito a tragedie inconcepibili, mettendo anche in atto un meccanismo di de-sensibilizzazione.

La de-sensibilizzazione è un processo che ha a che fare con il modo in cui trattiamo le brutte notizie – le prendiamo, le elaboriamo, le archiviamo. Più sono terrificanti, più veloce è l’elaborazione. Gli avvenimenti impensabili non possono rimanere a lungo nel campo mentale. E’ arrivato il Natale, l’ultimo dell’anno, i film idioti, idioti fin dal titolo, e demenziali sono già in proiezione nelle mega sale… sta arrivando la Befana … la settimana bianca…. Divertiamoci…. La strage…. Quale strage?… Ah, la strage della settimana scorsa… Eh sì, brutta cosa… Eh vabbeh… hai preso i biglietti dello skylift?

Adattamento.

Se lasci che i media standardizzino la tua vita come fa la maggior parte delle persone, l’effetto dell’ultima strage perpetrata da uno sparatore solitario sta già svanendo – prendendo il suo posto nella lista infinita di tragedie che spingiamo in fondo a quell’angolo buio della nostra mente in modo da poter andare avanti con la nostra esistenza quotidiana.

Un’altra settimana o giù di lì e sarà tutto finito.

I media organizzati si buttano sulle tragedie fin dall’inizio, appena avvengono. Si chiedono quale possa essere il nostro punto di vista, per creare e mantenere vivo il nostro interesse al fine di farti comprare gli articoli pubblicizzati dei loro inserzionisti. Gli annunci di Google e  di FB sulla colonna di destra vendono tanto – niente vende come il sangue per le strade. Ma come deve essere formulata una notizia per vendere?

I media martellano con le notizie sulle stragi in continuazione. I media pensano in termini di che cosa deve essere fissato come nostro obiettivo che sarà fonte di guadagno, a chi o a cosa dare la colpa. Come può la loro agenda essere portata avanti al meglio tramite questi eventi? Manteniamo semplice la cosa – senza astrazioni. Che cosa hanno in comune tutti i folli che sparano? Le armi! Ciò che quindi verrà posto al centro della nostra “indignazione collettiva” saranno le leggi sulle armi. Perfetto – la gente può capire una cosa del genere – tutti i killer avevano le armi. Quindi queste stragi succedono perché le armi sono di facile accesso, chiaro, la colpa è delle armi. Quindi bisogna proibirle, solo le forze dell’ordine e altri soggetti autorizzati devono avere le armi. Il cittadino comune non deve avere armi, nemmeno un temperino. Così non ci saranno più stragi. Che bello!

Allora, facciamo partire i dibattiti – le fazioni politiche, gli intellettuali, i criminologi da salotto TV, i sociologi, i comitati per la regolamentazione nazionale, i difensori della Costituzione, la cortina di fumo delle armi automatiche d’assalto versus le armi convenzionali, chi dovrebbe essere armato a scuola, chi dovrebbe essere armato a casa, e con cosa… Riporta tutto sul Time, su Newsweek e sul New York Times, prepara i newsreader per le TV, prepara la striscia per illetterati che scorre sulla parte inferiore dello schermo sui programmi nazionali, infiamma i blog … facciamoci sentire da tutti.

Le voci di tutti si devono sentire, tranne una – una sola voce deve tacere. A una sola voce non daremo spazio in onda, non un rigo di colonna nella carta stampata – non vogliamo assolutamente che qualcuno possa sentire questa voce.

E quale potrebbe essere la voce che bisogna continuamente mettere a tacere?

E’ la voce di coloro che dicono che la causa fondamentale di questi eventi non sono le armi. Gli americani hanno avuto tonnellate di armi, fin dai tempi di Colombo, tutti sono sempre stati armati fino ai denti in America. Quindi non è una cosa del tutto nuova.

Che altro c’è quindi? Che cosa è cambiato? C’è un altro filo comune che collega queste stragi perpetrate da folli, oltre alle armi. Prendiamo l’elenco degli sparatori e facciamo un paio di calcoli, facciamo un grafico e qualche controllo incrociato e cerchiamo di trovare davvero l’altro comun denominatore nella maggior parte degli incidenti.

La prima cosa degna di nota che vediamo confrontando gli elenchi storici di sparatori è che questo recente fenomeno dell’esibizione in pubblico del folle solitario in preda a furia omicida con armi automatiche è molto più frequente di quanto siamo portati a credere. Non si tratta di una decina di incidenti negli ultimi 20 anni – sembra che il numero sia più vicino a 100.

Non è facile avere tutte le informazioni di ogni caso. Per esempio se in un negozio un folle entra e spara ammazzando un paio di persone, non compare in prima pagina, al massimo qualche riga nella cronaca nera il giorno stesso che è avvenuto e se il giorno dopo un altro si mette a sparare ammazzando più persone non se ne parla più per lasciare spazio a quello più sconvolgente.

E gli elenchi di questi avvenimenti sono tutti diversi – a meno che non ci siano almeno 3 o 4 morti, o qualche altra variabile, in alcuni elenchi non vengono inseriti nemmeno. Così gli elenchi sono molto più brevi di quanto dovrebbero essere se includessero tutti i folli che in realtà sono là fuori a uccidere persone che nemmeno conoscono.

L’altro denominatore comune

Quindi, se sei un giornalista, fai un passo indietro, non cercare di dimostrare nulla, semplicemente osserva i dati, dimentica ciò che l’editore si aspetta – qual è lo schema qui? Vai dove i dati ti guidano, metti bene a fuoco, trova il collegamento nascosto … Quel vecchio spirito giornalistico investigativo d’altri tempi … quando il giornalista riportava nei suoi articoli i fatti e non i testi copia e incolla forniti dalle PR di interessi particolari.

Questo altro comun denominatore potrebbero essere gli psicofarmaci? Psicofarmaci psicoattivi o farmaci psicotropi o SSRI?

E’ assolutamente proibito nei media del mainstream citare i farmaci, ma i media indipendenti sono fermamente schierati dietro a questa idea – le fonti i cui editori non hanno il collare dei cartelli della droga legale, le case farmaceutiche – i ricercatori indipendenti, rari, ai quali non viene detto cosa concludere prima ancora che inizino la loro ricerca. Su questo si nuota ancora contro corrente però, dato che i media ortodossi sdrammatizzano questo suggerimento, soprattutto non parlandone assolutamente.

La pista degli psicofarmaci

Se il numero di armi non è cambiato molto, in mano ai cittadini non ci sono molte più armi rispetto ai precedenti decenni, quale altra nuova tendenza drastica abbiamo visto in questo stesso lasso di tempo che potrebbe causare un improvvisa ondata di omicidi, con il suicidio come frequente complemento?

Solo un evento è presente in quasi tutti i casi: l’uso di droghe psicotrope. Tutti gli inibitori SSRI, tutti i derivati del metilfenidato, l’intera farmacopea dei farmaci per il “deficit dell’attenzione” dei bambini (ADHD ecc.) hanno come possibili “effetti collaterali” comportamenti antisociali, violenti e suicidali, come chiaramente indicato nei foglietti illustrativi. Questo è fuori discussione, altrimenti le case farmaceutiche non sarebbero obbligate a dichiararlo nei bugiardini.

Definizione

“Un farmaco psicotropo è una sostanza chimica che attraversa la barriera ematoencefalica e agisce principalmente sul sistema nervoso centrale influenzando le funzioni cerebrali” [1]

Piuttosto che leggere la brodaglia rigurgitata di FB o Wikipedia per conoscere la portata e i pericoli degli psicofarmaci, una risorsa reale sarebbe il libro esauriente di Robert Whitaker: Anatomy of an Epidemic. [5] Si tratta di una revisione magistrale della letteratura sul tema.

Quindi, prima di guardare alcuni degli elenchi popolari di sparatori, guardiamo un attimo alcune statistiche reali sugli psicofarmaci negli ultimi anni, per prendere in considerazione una possibile connessione con questa nuova forma d’arte omicida.

Fatti che non troverai nei media del mainstream:

Dal 2009, vengono fatte 300 milioni di prescrizioni all’anno per farmaci psichiatrici negli Stati Uniti. [4]

Nel 1987, prima dell’avvento del Prozac, un americano su 184 aveva una disabilità mentale di un tipo o di un’altro.

Nel 2010, 4 milioni di americani hanno invalidità permanente per i disturbi psichiatrici [5]

Oggi un americano su 5 ha una prescrizione per un farmaco psichiatrico. (Whitaker) [5]

Nel 2005 era di 1 su 10. [6]

1987: 1 su 250 bambini in trattamento con un antidepressivo.

Oggi: 1 su 23 bambini in trattamento con un antidepressivo [5]

Nel 1987 l’ADHD è stato inventato. Nel 1991, già 1.000.000 di bambini diagnosticati come affetti da ADHD.

Nel 2010, i bambini con diagnosi di “ADD / ADHD” e sottoposti a trattamento con metilfenidato: 6 milioni [1, 2]

L’ADHD è oggi ufficialmente riconosciuto come un disturbo permanente. [6]

Dopo 20 anni che vengono prescritti antidepressivi ai bambini, oggi 1 su 15 americani entra in età adulta con una grave malattia mentale. [5] pag. 221

Dal 2010, negli USA vengono spesi più di 25 miliardi di dollari all’anno per farmaci antipsicotici, antidepressivi, e cloni del Ritalin.

Oggi oltre un milione di bambini soffrono di disturbi bipolari. Gli psicofarmaci sono la causa principale. [5]

L’84% dei bambini con diagnosi di disturbo bipolare hanno una storia di uso di psicofarmaci.

Non esiste alcuna prova che gli psicofarmaci curino lo “squilibrio chimico” – ci sono invece diverse prove che gli psicofarmaci lo causano. “Squilibrio chimico” è sempre stato un termine di marketing piuttosto che scientifico. I medici che fanno uso di questo termine non hanno idea di cosa stanno parlando. – Whitaker p 76 [5]

Un effetto collaterale comune di tutti i farmaci psichiatrici è la depersonalizzazione [5] Forse è il fattore più comune fra gli sparatori. Non vedono le vittime – o se stessi, come persone].

Riferendosi all’82% degli antidepressivi, la rivista scientifica JAMA afferma che i placebo funzionano altrettanto bene [8]

Nei bambini gli antidepressivi causano tendenza alla violenza e al suicidio, oltre a una serie di altri disturbi psichiatrici.

Altri studi hanno rilevato che l’11% (altri il 62%) dei bambini ai quali vengono prescritti antidepressivi sviluppano psicosi come il disturbo bipolare e l’ADHD. Whitaker [5] pag. 214

Prima viene assunto lo psicofarmaco, poi compare il disturbo. La cura è la causa della malattia.

In ambito militare, dal 2001 al 2009 l’uso di farmaci psichiatrici è aumentato del 76%

Almeno uno di sei membri in servizio prende psicofarmaci di un tipo o di un altro. [3]

Oggi gli psicofarmaci sono un business da 40 miliardi di dollari l’anno [5] pag. 290

Elenchi

Con queste statistiche come sfondo, diamo uno sguardo ad alcune dei molti elenchi che vengono fatti un po’ ovunque. Sono tutti diversi, con criteri diversi e risultati diversi. Tutto ciò che è certo è che il numero totale di furiosi sparatori psicotici è stato ampiamente sottostimato.

La protezione dell’industria farmaceutica è evidenziata dal rifiuto da parte di enti governativi di ogni paese di indagare sul legame tra uso di droghe e le sparatorie. Ignorano avvertimenti molto chiari, sia da parte dei produttori che da ogni organismo internazionale di controllo, che questi farmaci possono causare nella personalità cambiamenti del comportamento in direzione di tendenze alla violenza, istinti omicidi e suicidali.

  1. Guida alle sparatorie di massa in America [9]
    62 omicidi dal 1982. Ma se una sparatoria riguarda 3 o meno omicidi, questi non sono stati inclusi.
  2. Sparatori nelle scuole sotto l’influenza di farmaci psichiatrici [10]
    Prove documentate di 109 feriti, 58 uccisi in sparatorie recenti in cui sono coinvolti farmaci psicotropi. 11.000 rapporti alla FDA di casi di violenza derivante da questi farmaci tra il 2004 e il 2011, che rappresentano meno del 10% degli incidenti reali. 300 omicidi.
  3. La vera lezione di Columbine: Gli psicofarmaci Inducono Violenza (The Real Lesson of Columbine: Psychiatric Drugs Induce Violence) [11]
    Questo articolo contiene un elenco di 13 sparatorie tra il 1998 e il 2008, tutte nelle scuole, tutti gli sparatori prendevano psicofarmaci per l’ADHD.
    Viene mostrato in particolare il ruolo di 2 psicofarmaci SSRI – Zoloft e Luvor – nella sparatoria di Columbine.

Ann Tracy, autrice di Prozac: Panacea o Pandora? racconta gli effetti collaterali di questi 2 farmaci secondo il produttore: violenza, aggressività, suicidio, omicidio, ecc [12]

La vera lezione di Columbine presenta un elenco di 13 sparatori e degli psicofarmaci che stavano prendendo, a dispetto della prassi del fatto che le cartelle cliniche in questi casi sono secretate.

Perché le cartelle cliniche non sono accessibili? Le vittime ed gli sparatori non hanno bisogno di essere protetti. Chi è che ha bisogno di protezione?

Semplice: le case farmaceutiche.

Anche una fonte superficiale come il film Bowling for Columbine fa notare che la spiegazione di questa storia da prima pagina che viene fornita dai media sulla sparatoria non ha definitivamente senso, e che non c’è stata alcuna vera indagine sul perché è avvenuta la strage. E perché i media hanno completamente oscurato il fatto che lo sparatore prendeva gli psicofarmaci?

In tutte le sparatorie troviamo sempre questa copertura e depistaggio. Parla di orrore, parla di sangue, parla di armi, parla di volontà di Dio, solo che non fare menzione degli psicofarmaci.

Ti sei mai chiesto perché così tante delle sparatorie hanno avuto luogo nelle scuole? Nell’elenco n°3 di cui sopra tutte sono avvenute nelle scuole. E tutti gli sparatori prendevano psicofarmaci.

Le case farmaceutiche produttrici ammettono che questi farmaci privano il consumatore della sua umanità. Depersonalizzazione. Nel caso del bambino, è la sua infanzia di cui viene privato. Nel caso di ADHD, i genitori spesso parlano riguardo al fatto che il bambino “scompare” dopo poche settimane di psicofarmaci atti a modificare il comportamento. Parte dell’effetto disumanizzante causato da quegli psicofarmaci è la perdita della capacità di entrare in empatia – chi li prende non può più immaginare il dolore o l’umanità altrui. I testimoni descrivono spesso gli sparatori come freddi, distaccati, impassibili – gli sparatori non sembrano portare alcun peso emozionale nel falciare una persona dopo l’altra.

Con questa stessa perdita del valore personale verso se stessi, il suicidio non è frenato da alcuna remora, l’istinto di sopravvivenza è annichilito completamente.

Quelli sono solo alcuni degli elenchi. Naturalmente tutti avevano delle armi – è per questo che sono sparatorie. Ma cos’altro dovremmo prendere in considerazione? Quali altri fattori nuovi sulla scena negli ultimi anni si possono trovare in quasi tutti i casi?

Basta chiedere che le cartelle cliniche degli sparatori siano di pubblico dominio, che non vengano secretate. Ma questo sarà molto difficile, perché altrimenti le case farmaceutiche avrebbero un conto di miliardi di dollari/euro da pagare. I politici (di ogni schieramento politico), con le dovute poche eccezioni che comunque scompaiono nel mare del servilismo politico, sono galoppini delle case farmaceutiche, non faranno mai una legge che obblighi a rivelare questi dati.

Ma sappi che psichiatri e chiunque prescriva psicofarmaci soprattutto ai bambini e adolescenti, case farmaceutiche e governi tolleranti della malasanità, sono i primi responsabili delle stragi perpetrate dai loro “pazienti”.

Riferimenti

  1. Defense Health Board – Psychotropic Medication Work Group
    http://www.govexec.com/pdfs/092711bb1.pdf
  2. Facts and Statistics – Children and Adults Against Drugging America
    http://www.chaada.org/Page3.html
  3. Defense Logistics Agency (DLA) – 2010 – Military Times
    http://www.govexec.com/pdfs/092711bb1.pdf
  4. Herman, S — Psychiatric drugs: a booming business
    www.ngpharma.com/article/psychiatric-drugs-a-booming-business/
  5. Whitaker R – Anatomy of an Epidemic: The hidden damage of psychiatric drugs
    Crown 2010.
  6. Wang, S. Psychiatric Drug Use Spreads – Wall St J 18 Nov 2011
    http://online.wsj.com/article/SB10001424052970203503204577040431792673066.html
  7. Lipinski, J Review and Interview with Robert Whitaker – Apr 2010, Salon
    www.salon.com/2010/04/28/interview_whitaker_anatomy_of_an_epidemic
  8. Jay, C. Antidepressant Drug Effects and Depression Severity
    JAMA 2010 January 6, 2010
  9. Follman M – A Guide to Mass Shootings in America
    www.motherjones.com/politics/2012/07/mass-shootings-map
  10. School Shooters Under the Influence of Psychiatric Drugs
    http://www.cchrint.org/school-shooters/
  11. The Real Lesson of Columbine
    http://psychiatricfraud.org/2011/04/the-real-lesson-of-columbine-psychiatric-drugs-induce-violence/
  12. Tracy, Ann – Prozac: Panacea or Pandora? – 2011.
Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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