Categories: Filosofie Applicate

La Protesta Infinita

Mai come in un periodo di recessione assistiamo a manifestazioni di protesta, di piazza o sui social network, sui blog, nelle pagine dei giornali. Quando le cose vanno male, il popolo se la prende con i governanti. I governanti se la prendono con il popolo.

La protesta è la manifestazione di dissenso o disaccordo nei confronti dell’operato di altri. E’ l’assunzione da parte di chi protesta che “gli altri” hanno torto e quindi chi protesta è nel giusto.

La protesta quando viene spinta all’estremo nell’ambito di una nazione diventa guerra civile. Oppure una guerra fra stati. In un modo o nell’altro poi le cose cambiano.
La primavera araba in Egitto e Libia è un esempio attuale. Rimossi  tiranni, contrariamente a quanto si pensava, le proteste non sono finite, si sono solo suddivise in diverse correnti.

Dopo che le cose sono cambiate, altri ora protestano per differenti motivi e la cosa va avanti all’infinito con questa serie di proteste che si alternano fra diversi poli di contestazione.

In politica vediamo questo alternarsi di varie correnti politiche che a causa della generale incapacità di governare subiscono le proteste dei cittadini. Quando al governo c’è la destra, viene rimproverata per l’incapacità di governare, poi alle elezioni successive va al governo la sinistra e viene rimproverata per l’incapacità di governare, stessa sorte tocca alla corrente di centro, per non parlare del “governo tecnico”.
Proteste legittime potremmo dire, se decidiamo di non avere il libero arbitrio.

Sovranità Personale

La sovranità personale è una questione che riguarda ciascuno di noi come individui e come società, sia che ce ne rendiamo conto oppure no. Capire questo può aiutarci a interpretare ciò che sta accadendo dentro di noi e attorno a noi. Aumentarne la comprensione può trasformare radicalmente la nostra esistenza.

La parola “sovrano” significa avere suprema autorità su qualcuno o qualcosa, ed essere estremamente efficace e potente. Pertanto di solito si applica agli dei, ai re e ai governi. Parliamo di re e regine come sovrani (anche quando sono fantocci), e dei diritti sovrani delle nazioni e degli Stati.

La sovranità personale quindi comporterebbe l’autorità e la potenza intrinseca di un individuo di determinare i suoi propri obiettivi e il proprio destino.
La sovranità personale e il libero arbitrio sono la stessa cosa.

Proprio come essere una nazione sovrana significa avere il diritto e il potere di prendere decisioni e intraprendere azioni di interesse nazionale, senza essere costretti da un’altra nazione, allo stesso modo essere una persona sovrana significa poter scegliere i propri obiettivi e come agire senza essere costretti da un altra persona. Nella misura in cui vi è il libero arbitrio in tali scelte, nazionali o personali,  c’è sovranità.

Anche se sovranità significa anche essere potente ed efficiente, non ne consegue necessariamente che una volta che ce l’hai puoi fare quello che vuoi. Che tu sia una nazione o una persona, occorre anche considerare la sovranità degli altri. E’ evidente che potresti tentare di diminuire o distruggere la sovranità di altri per ottenere ciò che desideri, è il modo in cui le nazioni e le persone a volte lo fanno, ma l’esperienza umana dimostra che di solito si può fare di più attraverso la cooperazione che conquistando.

In definitiva, tuttavia, ognuno di noi ha solo tanta sovranità quanta può dimostrare. Avere diritti sovrani ed essere sovrano non sono la stessa cosa.

Il modo per aumentare la tua sovranità personale è quello di aumentare l’uso del libero arbitrio. Il modo per farlo è quello di decidere autonomamente le azioni da intraprendere e come comportarsi in qualsiasi situazione, e decidere da te stesso come interpretare le tue azioni e reazioni al mondo esterno, se siano liberamente scelte o no.
Per esempio, se lavori per qualcuno e ti viene ordinato di fare un compito spiacevole, puoi sentirti come se avessi perso un po’ del tuo libero arbitrio. Ma oltre a ricordare che tu puoi sempre andartene, puoi anche decidere per te stesso che non stai lavorando per il tuo capo, ma che stai fornendo un servizio dietro compenso, e puoi decidere di fare quanto richiesto perché lo hai scelto, non perché ti è stato ordinato. Il punto è che puoi sempre scegliere. Tuttavia…

…la sovranità personale comporta un prezzo elevato. Si chiama responsabilità personale. Nella misura in cui aumenti l’esercizio del tuo libero arbitrio, aumenti anche la responsabilità delle tue proprie azioni e reazioni. Aumentala un bel po’ e non sarai più in grado di dare la colpa per qualsiasi cosa che tu possa sperimentare o subirne gli effetti ai tuoi genitori, ai tuoi nemici, ai tuoi amici, alla tua compagna o compagno, al tuo datore di lavoro, ai politici, alla società, al destino, a Satana o a Dio, o a chissà chi altri.

Non è facile accettare questo punto di vista. E’ più facile accettare che le cose non dipendono da noi, o che è possibile cambiare solo con azioni distruttive. O che non abbiamo sovranità personale perché altri ce l’hanno portata via. Se questo è successo è perché lo abbiamo permesso.

Se molte più persone aumentassero notevolmente la propria responsabilità personale, nella nostra società avverrebbero enormi cambiamenti. Qualsiasi rapporto dipendente e manipolativo scomparirebbe, un numero imprecisato di avvocati dovrebbe trovare un nuovo lavoro, i politici sarebbero ritenuti responsabili per le loro decisioni, le compagnie di assicurazione dovrebbero abbassare notevolmente i prezzi per poter vendere una polizza, persone di fedi diverse sarebbero più tolleranti gli uni verso gli altri, l’umanità agirebbe più per amore che per paura.

La nostra vita è una serie di circostanze che attiriamo verso noi stessi. Abbiamo forse diritto di rimproverare qualcuno per le circostanze in cui ci troviamo? Se ti trovi in una situazione sgradevole, a tuo danno, generata dall’interazione di azioni, anche deprecabili, di altre persone, risolvila con tutti i mezzi leciti che hai a disposizione, ma non rimproverare quelle persone, perché non c’è circostanza che non ti sia tirato addosso da te stesso.

Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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