Categories: Filosofie Applicate

Il cammino spirituale

Il successo dei corsi e seminari di miglioramento personale, di autostima e di ogni genere di apprendimento al fine di effettuare dei cambiamenti su di sé, che potrebbero impegnare ogni weekend dell’anno, è determinato dall’insoddisfazione delle persone per come sta andando la loro vita.

Sono poche le persone che possono dire che la loro vita sta andando proprio come vogliono, indipendentemente da cosa succede intorno ad esse. Per molte che fanno questo genere di affermazione, è vero fino a quando non avviene qualcosa di inaspettatamente spiacevole e da lì in poi la vita non sembra più così bella e spensierata come lo era prima.

Per altre invece la vita è dichiaratamente dura, con giorni di ordinaria tranquillità che deriva dal continuamente anestetizzare la propria anima, e con qualche “speriamo che finisca questa situazione perché non ce la faccio più…”

Arriva per alcuni un momento in cui la sofferenza o anche la semplice insoddisfazione del vivere quotidiano spinge a trovare una soluzione che possa dare un po’ di pace, e quindi dopo aver cercato in google per un po’ decidono che quello che hanno trovato è proprio ciò che fa al caso proprio.

Un uomo solo con difficoltà a trovare una donna con la quale vivere insieme troverà interessante un libro che spieghi come “conquistarne” una come “Ingegneria della Seduzione” e poi magari un paio di CD di “Seduzione Ipnotica” per diventare una specie di Casanova.

Potrebbe anche funzionare, se io avessi quel genere di difficoltà e avessi il genere di consapevolezza che mi fa ritenere che potrebbe essere una soluzione, finalmente potrò trovare la “donna dei miei sogni”, ma povera disgraziata la donna che decidesse di accettare una relazione con me.

La vita in comune in tal caso sarebbe basata sull’inganno fin dal primo momento, prima di tutto perché se per attrarre una donna ho bisogno di una tecnica dovrò tenere particolari atteggiamenti e usare artifici e determinate parole che non corrispondono al modo in cui sono, farò credere di essere il tipo di uomo che non sono ma dall’apparenza desiderabile, come l’esca finta dei pescatori.

Non potrò però continuare a mantenere a lungo il ruolo del personaggio affascinante che ha attratto la “povera disgraziata” e prima o poi mi vedrà nel modo di essere in cui mi trovo in quel particolare momento della vita. E potrei essere un bugiardo, una persona infedele e persino meschina. Quei corsi non prendono in considerazione le qualità e i difetti, la condizione spirituale e la presenza o l’assenza di principi etici, solo ti insegnano a sparare, a chi andrà in mano l’arma non viene preso in considerazione.

Potrebbe essere comunque una fortuna se si trarrà insegnamento dalla apparente disavventura. Potrebbe essere uno dei primi passi verso il risveglio.

Tutti questi corsi che usano tecniche, per esempio per trovare un compagno di vita, o per avere stima di sé stessi senza che si debbano effettuare cambiamenti sostanziali nella propria essenza, permettono solo di apparire, non di essere ma dandone solo l’illusione, “funzionano” solo in questa realtà dove si vive in uno stato di sonno ad occhi aperti.

A molti potrebbero essere utili, la vita potrebbe essere meno difficile da vivere con qualcuno invece che da soli anche se ancora addormentati o credendo che la stima per se stessi dipenda dal conformarsi a un modello stabilito dal mainstream.

Se comunque c’è la spinta a “ritrovare se stessi” prima o poi si incontra qualcosa o qualcuno che ci aiuti ad aumentare la nostra consapevolezza e scopriamo così un po’ di verità che ci permette di vedere più chiaramente, e comprendere un po’ di più ciò che siamo realmente, non importa se questo avverrà senza preamboli e ammortizzatori.

Potrebbe essere uno dei primi passi su quello che diventerà il proprio cammino spirituale.

Possono passare diversi anni prima di avere delle realizzazioni importanti che ci facciano espandere in nuovi ordini di grandezza. Ma potrebbe anche succedere in qualsiasi momento, in un istante, senza un apparente motivo. Non è determinante il tempo che è passato quanto invece il momento in cui uno comprende, dopo anni o secondi.

A un certo punto si potrebbe diventare ossessionati a scoprire il “vero sé”, non si vuole più essere quel falso sé in cui ci si era identificati. A volte esultiamo: “Ce l’ho fatta! Ho capito chi sono veramente! Nulla più mi turba!” … fino alla prossima busta verde di Equitalia che ti fa uscire dal sogno.

Allora leggi altri libri, continui con la pratica che già sai che funziona, la capacità di discriminare il vero dal falso aumenta, sistemi dogmatici che chiedono la sola fede senza verifiche vengono scartati e a un certo punto ti rendi conto che non è possibile trovare il vero sé stesso se il cammino che stai facendo prende in considerazione solo te come individuo.

Si potrebbe pensare che diventare se stessi corrisponda a raggiungere uno stato di perenne beatitudine che tiene lontano ogni fastidio e quant’altro di spiacevole, così da desiderare di mettersi seduti nella posizione del loto sul divano di casa godendoci la nostra imperturbabile beatitudine, ma sarebbe l’ennesima cantonata dell’ultimo me stesso ritrovato. Il risveglio dovrà attendere. Si troveranno molti “me stesso” lungo il cammino, per poi dopo breve tempo venire declassati a “credevo di aver trovato me stesso…”.

A un certo punto se siamo sul cammino giusto realizziamo che essere sé stessi implica includere nel nostro spazio anche gli altri, non solo l’Umanità, ma ogni essere vivente, la Natura, le montagne, i fiumi e i mari, la Terra come individuo e l’Universo e agire per aiutare, nella misura in cui siamo in grado, ogni cosa che si presenti al nostro cospetto nella vita.

Quando riusciamo a fare questo, senza aspettarci di dover fare qualcosa di eclatante, anche cose semplici come aiutare una signora anziana ad aprire un sacchetto di plastica del supermercato che sembra incollato e a metterci dentro un ceppo di lattuga, ci accorgiamo che ogni cosa che ci “succede”, bella o brutta che possa sembrare, ogni persona che incontriamo, dalla più amabile alla più sgradevole, è sempre per il nostro progresso spirituale. Allora il nostro atteggiamento cambia verso le cose che non possiamo cambiare, non ci opponiamo più a quelle che prima chiamavamo avversità, non ci sentiamo più attaccati da chi si rivolge a noi con negatività, ma accogliamo tutto questo come insegnamenti, impariamo il rispetto per ogni cosa animata e per quelle apparentemente inanimate, e un senso di pace ci pervade.

La nostra vita è sempre più in armonia con quanto ci circonda e sempre più caratterizzata da cose belle, e le cose “brutte” che dovessero ancora succedere sono semplicemente cose che succedono.

A quel punto ti rendi conto che in questo Universo tutto è per ognuno come deve essere.

Semplicemente perfetto.

Luciano Gianazza

Luciano Gianazza, traduttore dei libri originali di Arnold Ehret, e di Edward Earle Purinton, scrive articoli di carattere filosofico spirituale che rispecchiano le sue personali esperienze lungo il cammino della conoscenza, oltre ad altri sulla corretta alimentazione dell’uomo. Ha creato il sito NikolaTesla.it per un suo voler ricordare un Uomo, Nikola Tesla, per cui nutre una profonda stima.

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Luciano Gianazza

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